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                                           Curriculum   Dott. PIERLUIGI DE REMIGIS   

                                già-Direttore UOC ENDOCRINOLOGIA  Policlinico Chieti

                 Vis Prof dep. Endocr Univ. Minnesota, U.Mass, Mass Gen Hosp Harvard-USA

   

 

 

Propongo una estensione e lettura non classica del mio curiculum, in forma discorsiva.

  • CLASS e PANORAMA ,che hanno stilato classifiche sui migliori endocrinologi italiani, mi citano tra i primi.

Dico subito che il mio profilo corrisponde ,da un lato, a quel che si dice di un “secchione“ (e me ne vanto, soprattutto oggi ,in una società italiana così “leggera”, che se la prende con i tedeschi!); dall’altro di “un appassionato”, animato da vocazione per la biologia.

  • Alla Maturita’ Classica del 1968 (quella seria di un tempo che fu, con nove esami e quattro scritti), superai la media dell’otto e fui pagella d’oro della domenica del Corriere

  • Feci ancora meglio nel corso di Laurea in Medicina (Università Cattolica di Milano con sede in Roma, che è tra le migliori in Italia) conseguendo la migliore laurea del mio corso, infilando una sequela di trenta (neanche un ventinove) e diciotto lodi! .

  • Segui  il prof. Sergio Sensi, primo Clinico Medico,  all’Università di Chieti.

In Clinica Medica ho iniziato nel 1975 come Medico Interno Universitario prima, poi come Assistente e Aiuto Ospedaliero, a interessarmi di endocrinologia e soprattutto di tiroide, in quegli anni "ruggenti"  (fine anni ’70 ,inizio ‘80), per le eccezionali scoperte scientifiche, che portarono ad un nuovo modo di fare medicina in generale e endocrinologia in particolare. Dalla impostazione soprattutto clinica degli anni precedenti, la scoperta di innovativi metodi diagnostici (di laboratorio con i dosaggi ormonali, strumentali  ( di "imaging" (TC,RNM, ecografia),di anatomia patologica e di biologia molecolare), rivoluzionava l’approccio diagnostico-terapeutico al paziente, elevando notevolmente la precisione e l'accuratezza diagnostica. Una conseguenza fondamentale fu la drastica riduzione dell'ospedalizzazione e maggiore attività ambulatoriale.

  • Mi impossessai presto di questi nuovi metodi, introducendoli in Clinica Medica ,a Chieti e in Abruzzo (dal '75 all'80 portammo a Chieti ed eseguivano noi stessi i dosaggi ormonali tiroidei per gli esterni e i ricoverati in Ospedale). Da clinici operavamo una sintesi diagnostica clinico-laboratoristica, che ci portò a maturare una competenza endocrinologica sempre più ampia e accurata, associata ad un'esperienza scientifica, attestata da pubblicazioni, che si estendeva al campo delle numerose innovazioni tecnologico-laboratoristiche, che andavano sconvolgendo la diagnostica ormonale(mettemmo a punto il dosaggio della T3, delle frazioni libere tiroidee, del TSH, degli autoanticorpi tiroidei, dell'ecografia  e dell'agoaspirato tiroidei).

  • Nel 1986 la intuizione di trasferire per primi sul territorio il metodo ecografico, per indagare sulle tireopatie, lavoro pubblicato in un testo (il Gozzo endemico in Abruzzo) ci ha portato a primeggiare in campo nazionale e internazionale, in materia di ecografia applicata alle tireopatie, in particolare il gozzo endemico.

Avemmo riconoscimenti e ospiti-visitatori, ricercatori della Endocrinologia dell’Università di Pisa, riconosciuti leaders in Italia nel campo tiroideo; il prof.Pinchera ci telefonò e volle osservare e condividere con noi quell' originale lavoro , inviandoci il Prof. Gianfranco Fenzi (una foto sul libro ci ritrae insieme mentre operiamo sul territorio comparando il vecchio metodo obiettivo e il nuovo, ecografico, per rilevare il gozzo).

Questo lavoro e il volume, nonostante il tempo, mostrano ancora tutta l’attualità di quelle osservazioni.

  • Intanto me ne andavo in giro per il mondo, per appagare la mia mai soddisfatta, ancor oggi, sete di conoscere e sapere. Arrivai nel 1980 per la prima volta negli USA e passai un lungo periodo a Minneapolis, nei laboratori di Cronobiologia con Franz Halberg e nella Endocrine Unit con Jack Oppenheimer, autentiche colonne nel loro campo, dedicandomi alla ricerca sulle variazioni cronobiologiche ormonali e della recettorialità tiroidea. Mi piace ricordare che nell’attestato di Franz Halberg si menzioni la qualità del lavoro e soprattutto l'intensità (continuativo anche nei week-end).

  • Oltre le continue frequentazioni nei convegni internazionali, ove partecipavo con nostri lavori, tornai per un "trial" di alcuni mesi nel 1990 nella Endocrine Unit dell’Università del Massachussetts , da Lew Braverman (definito " the Thyroid" in USA, trattandosi del più illustre dei tireologi americani, l'inventore della terapia con tiroxina , adottata in tutto il mondo); ho seguito anche Aldo Rossini, famoso Diabetologo americano e altri illustri endocrinologi nel dipartimento di endocrinologia di quella Uiversità, in un percorso clinico. Ho ripetuto qualche anno dopo un' uguale esperienza professionale di tipo prevalentemente clinico, al Mass General Hospital associato alla Harvard University, con  Gil Daniels, Ann Kiblansky, Bob Niar , vale a dire il "gota" internazionale dell’endocrinologia. Attualmente sono in relazione con la Johns Hopkins di Baltimora.

  • In Italia correva la mia carriera. In Clinica Medica avevo organizzato un ambulatorio e un centro di endocrinologia e della tiroide, riconosciuto come Centro Regionale, con legge  della Regione Abruzzo nel Febbraio 1988.Ne divenni Primario nel 2002

Tutto il mio impegno, in questi anni risponde  ad una precisa filosofia di lavoro, sebbene, di difficile realizzazione, qui in Italia. Ne ho scritto nelle relazioni allegate alle mie conferme a primario, credo interessanti( sebbene non me ne sia stato mai chiesto conto), per il fatto che si fa riferimento direttamente alle esperienze americane, sul come possa essere gestito e strutturata un'organizzazione in campo sanitario.

 In sintesi desidero riassumere il metodo e lo spirito con il quale ho portato e cerco di portare avanti la mia attività con professionalità e metodo scientifico, secondo queste due direttive. Primo:è doveroso assicurare ai pazienti una corretta diagnosi e terapia. Per questo non è sufficiente solo una routine e un aggiornamento passivo, ma: "Seconda Direttiva"  partecipare anche attivamente con un propria attività scientifica. Questa poggia da un lato su una revisione critica (matematico-statistica) della propria casistica, che permette e garantisce conferme e confronti con i dati della letteratura e dall'altro su intuizioni e innovazioni da noi proposte sulla base della nostra esperienza. Ne fanno fede le nostre numerose pubblicazioni  (più di150).

 

  Pietro Cugini                          Franz  Halberg        Pierluigi De Remigis
  Minneapolis (USA)1980 University Minnesota Laboratori Cronobiologia
  Baltimora(USA)JohnsHopkins-2014 Noel ROSE
A look at the thyroid gland
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